Il Colle

di Scipio

 

 

J. R. R. Tolkien

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J. R. R. Tolkien

 

 

John Ronald Reuel Tolkien:

le opere nella Terra di Mezzo

 

Nato il 3 gennaio 1892 a Bloemfontein, nel Sudafrica, John Ronald Reuel Tolkien stato una della figure pi prestigiose del mondo culturale inglese contemporaneo. Per molti anni a Oxford insegn lingua e letteratura inglese. La sua fama affidata innanzitutto alle sue opere di narrativa, in particolare a Lo Hobbit (1937) e a Il Signore degli Anelli (1954-55). Mor ad Oxford il 2 settembre 1973.

 

Opere ambientate nella Terra di Mezzo:

Lo Hobbit

Il Signore degli Anelli

Il Silmarillon

I Figli di Hurin

 

 

Il Signore degli Anelli

Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,

Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,

Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,

Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra

Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.

Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,

Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,

Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende.

 

La Compagnia dell'Anello

Incipit

Una festa a lungo attesa

Quando il signor Bilbo Baggins di Casa Baggins annunzi che avrebbe presto festeggiato il suo centoundicesimo compleanno con una festa son-tuosissima, tutta Hobbiville si mise in agitazione. Bilbo era estremamente ricco e bizzarro e, da quando sessant'anni prima era sparito di colpo, per ritornare poi inaspettatamente, rappresentava la meraviglia della Contea. Le ricchezze portate dal viaggio erano diventate leggendarie, ed il popolo credeva, bench ormai i vecchi lo neghino, che la collina di Casa Baggins fosse piena di grotte rigurgitanti di tesori. E, come se ci non bastasse, ad attirare l'attenzione di tutti contribuiva la sua ine-sauribile, sorprendente vitalit. Il tempo passava lasciando poche tracce sul signor Baggins: a novant'anni era tale e quale era stato a cinquanta, a no-vantanove incominciarono a dire che si manteneva bene: sarebbe stato pi esatto dire che era immutato. Vi erano quelli che scuotevano la testa, bor-bottando che aveva avuto troppo dalla vita: non sembrava giusto che qual-cuno possedesse (palesemente) l'eterna giovinezza ed allo stesso tempo (per fama) ricchezze inestimabili. Sono cose che dovremo scontare, dicevano; non secondo natura, e ci porter dei guai!.

...

 

Le due Torri

Incipit

L'ADDIO DI BOROMIR

Aragorn correva veloce su per la collina, sostando di tanto in tanto solo per chinarsi a guardar per terra. Le impronte degli Hobbit sono leggere e difficili a rintracciarsi anche per un Ramingo, ma non lontano dalla cima una sorgiva attraversava il sentiero, e nella terra bagnata vide ci che cer-cava. Non mi sono sbagliato, si disse. Frodo corso in cima alla collina. Chiss che cosa avr visto! Ma poi ridisceso per lo stesso sentiero. Aragorn esit. Desiderava anch'egli recarsi sino all'alto seggio, nella speranza di scoprirvi qualcosa che lo guidasse nell'incertezza, ma il tempo incalzava. Improvvisamente si mise a correre verso la cima; attravers le grandi lastre del selciato e si arrampic su per i gradini. Seduto sull'alto seggio, gir lo sguardo tutt'intorno. Ma il sole pareva oscurato e il mondo vago e remoto. A perdita d'occhio non si vedeva altro che i colli lontani, e di nuovo, all'orizzonte, un grande uccello simile a un'aquila, che roteava alto nel cielo, scendendo lentamente verso terra. Mentre era intento a osservare, il suo udito sensibilissimo percep rumori che salivano dal bosco ai suoi piedi, sulla riva occidentale del Fiume. S'ir-rigid: erano grida, e con orrore distinse fra esse le aspre voci degli Orchet-ti. D'un tratto risuon il richiamo roco e profondo di un corno; le sue note s'infransero sulle colline, echeggiando nelle caverne, dominando come un urlo il ruggito delle cascate. Il corno di Boromir!, grid Aragorn. Chiede aiuto!. E si precipit gi per i gradini e lungo il sentiero. Ahim! Oggi un destino crudele mi perseguita e rovina tutto ci che faccio. Dov' Sam?.

 

Il Ritorno del Re

Incipit

I MINAS TIRITH

Pipino sbirci da sotto il manto protettivo di Gandalf. Si domandava se era sveglio o se dormiva ancora, trasportato dal rapido sogno nel quale era immerso fin dall'inizio della grande cavalcata. Il mondo buio scompariva veloce ed il vento rumoreggiava nelle sue orecchie. Non vedeva altro che stelle fuggitive, e all'estrema destra, come ombre imponenti, le montagne del Sud. Cerc di ricostruire le tappe del viaggio e di valutare il tempo trascorso, ma la sua memoria era ancora torbida e incerta. Rammentava una prima cavalcata a velocit travolgente e senza soste, quindi un pallido barlume dorato intravisto all'alba ed il loro arrivo nella citt silenziosa e nella grande casa vuota sulla collina. Vi si erano appena rifugiati, quando l'ombra alata li sorvol nuovamente, facendo tremare tutti di terrore. Ma Gandalf gli aveva rivolto parole rassicuranti e Pipino si era addormentato in un angolo, stanco ma inquieto, vagamente conscio di an-dirivieni e conversazioni e di Gandalf che dava ordini. E poi di nuovo ca-valcare, cavalcare, cavalcare nella notte. Era passata una, no, due notti da quando aveva scrutato la Pietra. Quell'orrendo ricordo lo dest completa-mente, ed egli rabbrivid, e il rumore del vento gli parve pieno di voci mi-nacciose. Una luce appariva in cielo come una vampata di fuoco giallo dietro o-scure barriere. Pipino si rincantucci tremante domandandosi in quale spa-ventoso paese Gandalf lo conducesse. Si strofin gli occhi e si accorse allora che la luna, ormai quasi piena, stava sorgendo a oriente sopra le om-bre. La notte non era ancora invecchiata, e il loro viaggio nelle tenebre sarebbe durato ancora molto. Si mosse e domand: Dove siamo, Gandalf?. Nel reame di Gondor, rispose lo stregone. La terra di Anrien fugge ancora sotto di noi.

 

 

I FIGLI DI HRIN

Narn I Chn Hrin. The Tale Of The Children Of Hrin, 2007

Incipit

L'INFANZIA DI TRIN

Hador Testadoro era un signore degli Edain, molto amato dagli Eldar. Egli rimase, finch ebbe vita, sotto la signoria di Fingolfin che gli assegn vaste terre in quella regione dello Hithlum, che era detta Dor-lmin. Sua figlia Glredhel spos Haldir figlio di Halmir, Signore degli Uomini del Brethil; e durante la stessa cerimonia suo figlio Galdor l'Alto prese in mo- glie Hareth, la figlia di Halmir. Galdor e Hareth ebbero due figli, Hrin e Huor. Il primo era di tre anni maggiore del secondo, ma era di statura pi bassa di altri uomini della sua stirpe; sotto questo profilo aveva preso da sua madre, ma per tutto il resto era simile a Hador suo nonno, robusto di corporatura e focoso di tempera- mento. Ma la fiamma in lui ardeva di continuo, e tenacissima era la sua volont. Di tutti gli Uomini del Nord, era quello che meglio conosceva i propositi dei Noldor. Suo fratello Huor era alto, il pi alto di tutti gli E- dain, eccezion fatta per Tuor, suo figlio, e veloce nella corsa; se per il percorso era lungo e duro, Hrin era il primo a giungere alla meta, perch correva con altrettanta velocit all'inizio come alla fine della gara. Grande era l'amore che univa i due fratelli che in giovent furono raramente divisi.

 

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