Traduzione di Giorgio Monicelli,
Edizione Mondadori
Incipit
Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere
le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame
del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo
cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le
tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale
direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti,
incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate
della storia. Col suo elmetto simbolicamente numerato 451 sulla
stolida testa, con gli occhi tutta una fiamma arancione al pensiero
di quanto sarebbe accaduto la prossima volta, l'uomo premette il
bottone dell'accensione, e la casa sussult in una fiammata
divorante che prese ad arroventare il cielo vespertino, poi a
ingiallirlo e infine ad annerirlo.
Fahrenheit 451
It was a pleasure to burn.
It was a special pleasure to see things eaten, to see things
blackened and changed. With the brass nozzle in his fists, with this
great python spitting its venomous kerosene upon the world, the
blood pounded in his head, and his hands were the hands of some
amazing conductor playing all the symphonies of blazing and burning
to bring down the tatters and charcoal ruins of history. With his
symbolic helmet numbered 451 on his stolid head, and his eyes all
orange flame with the thought of what came next, he flicked the
igniter and the house jumped up in a gorging fire that burned the
evening sky red and yellow and black.
The Martian Chronicles
Traduzione di Giorgio Monicelli,
Mondadori editore
Incipit
Fino a un istante prima era ancora inverno nell'Ohio, le porte
chiuse, i vetri delle finestre ricoperti di brina, stalattiti di
ghiaccio a frangia d'ogni tetto, bimbi che sciavano sui pendii,
massaie dondolanti come grandi orsi neri nelle loro pellicce sulle
vie gelate. E a un tratto una lunga onda tiepida era passata sulla
cittadina. Una marea d'aria calda, quasi che qualcuno avesse
lasciato aperta la porta di una panetteria. Il calore pulsava tra le
casette, i cespugli, i ragazzi. Le stalattiti di ghiaccio si
distaccavano, rovinose, e, in frantumi, si scioglievano rapidamente.
The Martian Chronicles
One minute it was Ohio winter, with doors closed, windows locked,
the panes blind with frost, icicles fringing every roof, children
skiing on slopes, housewives lumbering like great black bears in
their furs along the icy streets. And then a long wave of warmth
crossed tha small town. A flooding sea of hot air; it seemed as if
someone had left a bakery door open. The heat pulsed among the
cottages and bushes and children. The icicles dropped, shattering,
to melt.
Dandelion Wine
Traduzione di Giuseppe Lippi,
Mondadori
Incipit
Era una mattina tranquilla e la citt era ancora avvolta nel
buio, infilata a letto. Il tempo diceva che era estate: il vento
aveva quel certo tocco e il respiro del mondo era lungo, caldo e
lento. Bastava alzarsi e sporgersi dalla finestra per sapere che
questo era il primo giorno di libert e di vita, il primo mattino
d'estate. Douglas Spauding, dodici anni, appena sveglio, lasci che
l'estate lo cullasse nel flusso pigro dell'alba.
Dandelion Wine
It was a quiet morning, the town covered over with darkness and
at ease in bed. Summer gathered in the weather, the wind had the
proper touch, the breathing of the world was long and warm and slow.
You had only to rise, lean from your window, and know that this
indeed was the first real time of freedom and living, this was the
first morning of summer. Douglas Spaulding, twelve, freshly wakened,
let summer idle him on its early-morning stream. |