Traduzione di Pietro Zveteremich
Incipit
Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice
infelice a modo suo. Tutto era in scompiglio in casa Oblnskij. La
moglie aveva saputo che il marito intratteneva una relazione con la
governante francese che era stata in casa loro, e aveva dichiarato al
marito di non poter pi vivere nella stessa casa con lui. Questa
situazione durava gi da pi di due giorni ed era avvertita in modo
doloroso dai coniugi e da tutti i membri della famiglia, nonch dai
domestici. Tutti i membri della famiglia e i domestici sentivano che la
loro convivenza non aveva pi senso e che persone riunite dal caso in
una locanda qualsiasi erano pi legate fra loro che non essi, familiari
e domestici degli Oblnskij. La moglie non usciva dalle sue stanze; il
marito non era in casa da pi di due giorni. I bambini correvano
abbandonati per la casa; la governante inglese aveva litigato con
l'economa e scritto un biglietto a un'amica, pregandola di cercarle un
nuovo posto; il cuoco se n'era andato gi il giorno prima durante il
pranzo; la sguattera e il cocchiere si erano licenziati.
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Traduzione di Pietro Zveteremich
Incipit
Eh bien, mon prince, Gnes et Lucques ne sont plus que des
apanages, propriet de la famille Buonaparte. Non, je vous prviens, que
si vous ne me dites pas que nous avons la guerre, si vous vous permettez
encore de pallier toutes les infamies, toutes les atrocits de cet
Antichrist (ma parole, j'y crois), je ne vous connais plus, vous n'tes
plus mon ami, vous n'tes plus il mio fedelissimo servitore, comme vous
dites. Ma benvenuto, benvenuto. Je vois que je vous fais peur, sedetevi
e raccontate. Cos diceva nel luglio del 1805 la ben nota Anna
Pavlovna erer, damigella d'onore e amica personale dell'imperatrice
Mar'ja Feodorovna, accogliendo il grave e altolocato principe Vasilij,
che era arrivato per primo al suo ricevimento. Da molti giorni Anna
Pavlovna tossiva; aveva la grippe, come diceva lei, (grippe era allora
una parola nuova, usata soltanto da pochi).
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Traduzione di Giovanni Buttafava
Incipit
Nel grande edificio del palazzo di giustizia, in una pausa del
processo Mel'vinskij magistrati e procuratore si radunarono nello studio
di Ivn Egorovi ebek e cominciarono a discorrere del famoso caso
Krasovskij. Fdor Vasl'evi si accalor, cercando di dimostrare il non
luogo a procedere, Ivn Egorovi insisteva sul suo punto di vista, Ptr
Ivnovi, che si era tenuto estraneo alla discussione fin dal principio,
se ne stava in disparte e sfogliava un numero delle Vedomosti, appena
uscito. Signori! disse, Ivn Il' morto. Possibile? Ecco qua,
leggete, disse Ptr Ivnovi a Fdor Vasl'evi, passandogli il
giornale, ancora fresco e odoroso di stampa. C'era un annuncio listato a
lutto: Praskov'ja Fdorovna Golovina con animo affranto partecipa a
parenti e amici la scomparsa dell'adorato consorte, Ivn Il' Golovin,
consigliere di Corte d'appello, avvenuta il 4 febbraio del corrente
anno, 1882. Le esequie avverranno venerd, all'una pomeridiana. Ivn
Il' era un collega di lavoro dei signori l raccolti, e tutti gli
volevano bene. Era ammalato gi da qualche settimana; si diceva che
avesse un male incurabile. Gli avevano conservato il posto, ma correva
voce che in caso di decesso Alekseev avrebbe potuto essere nominato al
suo posto, mentre Vinnikov o tabel' sarebbero subentrati al posto di
Alekseev.
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Traduzione di Emanuela Guercetti
Incipit PARTE PRIMA
Allora Pietro si avvicin a lui e disse: Signore!
Quante volte devo perdonare al mio fratello che pecca contro di me? Fino
a sette volte?. Ges gli disse: Non ti dico fino a sette, ma fino a
settanta volte sette. Matteo, XVIII, 21-22
E perch guardi la pagliuzza nell'occhio del tuo
fratello e non ti accorgi della trave nel tuo occhio? Matteo, VII, 3
...chi di voi senza peccato, scagli la prima
pietra contro di lei. Giovanni, XVIII,
Il discepolo non supera il maestro; ma anche
raggiungendo la perfezione, ognuno sar come il suo maestro. Luca, VI,
40
Per quanto gli uomini, riuniti a centinaia di migliaia in un piccolo
spazio, cercassero di deturpare la terra su cui si accalvano, per quanto
la soffocassero di pietre, perch nulla vi crescesse, per quanto
estirpassero qualsiasi filo d'erba che riusciva a spuntare, per quanto
esalassero fumi di carbon fossile e petrolio, per quanto abbattessero
gli alberi e scacciassero tutti gli animali e gli uccelli, - la
primavera era primavera anche in citt. Il sole scaldava, l'erba,
riprendendo vita, cresceva e rinverdiva ovunque non fosse strappata, non
solo nelle aiuole dei viali, ma anche fra le lastre di pietra, e
betulle, i pioppi, ciliegi selvatici schiudevano le loro foglie
vischiose e profumate, i tigli gonfiavano i germogli fino a farli
scoppiare; le cornacchie, i passeri e i colombi con la festosit della
primavera gi preparavano i nidi, e le mosche ronzavano vicino ai muri,
scaldate dal sole. Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli
insetti, e i bambini. Ma gli uomini - i grandi, gli adulti - non
smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini
ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera,
non quella bellezza del mondo di Dio, data per il bene di tutte le
creature, la bellezza che dispone alla pace, alla concordia e all'amore,
ma sacro e importante fosse quello che loro stessi avevano inventato per
dominarsi l'un l'altro.
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Traduzione di Vittorio Tomelleri
Incipit SEBASTOPOLI NEL MESE DI
DICEMBRE
L'alba comincia appena a tingere la volta del cielo sul monte Sapun;
la superficie turchina del mare si gi scrollata di dosso le tenebre
notturne e attende il primo raggio, per scintillare di un gaio
splendore; la baia odora di freddo e di nebbia; non c' neve, tutto
buio, ma l'acuto gelo mattutino pizzica il volto e scricchiola sotto i
piedi, e il lontano, incessante mormorio del mare, di quando in quando
interrotto dal fragore degli spari di Sebastopoli, turba da solo la
quiete del mattino. Sulle navi battono sordamente le quattro. Alla
Severnaja l'attivit del giorno comincia a poco a poco a sostituire la
quiete notturna: quando passa il cambio delle sentinelle, facendo
tintinnare i fucili; quando gi un dottore si reca frettolosamente
all'ospedale; quando un soldatino, uscito strisciando dal rifugio, si
lava il viso abbronzato con acqua ghiacciata e, guardando verso
l'oriente tinto di porpora, si fa rapidamente il segno della croce e
rivolge la propria preghiera a Dio; quando un alto, pesante carro
trainato da cammelli si trascina a stento verso il cimitero, dove si
provveder alla sepoltura dei cadaveri insanguinati che quasi lo
riempiono. Vi accostate all'imbarcadero, vi colpisce un particolare
odore di carbon fossile, di letame, di umidit e di carne bovina;
migliaia di svariati oggetti, legname, carne, gabbioni, farina, ferro e
cos via, giacciono ammucchiati vicino al pontile; soldati appartenenti
a diversi reggimenti, con zaino e fucile, senza zaino e senza fucile, vi
si ammassano, fumano, imprecano, trascinano pesi su una nave che,
fumando, sta ferma vicino al ponte; barche private, piene zeppe di gente
di ogni specie, di soldati, di marinai, di mercanti e di donne approdano
e salpano dall'imbarcadero. Alla Grafskaja, vostra signoria?, due o
tre marinai in congedo vi offrono il loro servizio alzandosi in piedi
nelle scialuppe. ...
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Traduzione di Laura Salmon
Incipit Ma io vi dico:
chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gi commesso adulterio con
lei nel suo cuore (Matteo, v. 28). Gli
dissero i discepoli: se questa la condizione dell'uomo rispetto alla
donna, non conviene sposarsi. Egli rispose loro: non tutti possono
capirlo, ma solo coloro ai quali concesso. Vi sono infatti eunuchi che
sono nati cos dal ventre della madre: ve ne sono alcuni che sono stati
resi eunuchi dagli uomini e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per
il regno dei cieli. Chi pu capire capisca (Matteo, XIX, 10-12).
La primavera era appena cominciata. Viaggiavamo gi da due
giorni. Salivano e scendevano viaggiatori che percorrevano brevi
distanze, ma ce n'erano tre che erano saliti alla stazione dove il treno
era partito, proprio come me: una signora piuttosto brutta, non pi
giovane, con il viso tormentato, un cappotto quasi da uomo e il
cappellino, che fumava; un suo conoscente, tipo loquace sulla
quarantina, con le sue cose nuove e ben ordinate; un signore di bassa
statura che se ne stava in disparte e si muoveva a scatti, ancora
piuttosto giovane ma coi capelli ricci precocemente incanutiti e due
occhi stranamente scintillanti che si spostavano velocemente da un
oggetto all'altro. Aveva un vecchio cappotto di buon taglio con il collo
di astrakan e un grosso berretto, sempre di astrakan. Sotto il palt,
quando se lo sbottonava, si era visto il farsetto con la camicia russa
ricamata. Un'altra caratteristica di questo signore consisteva poi nel
fatto che, di tanto in tanto, emetteva strani suoni, come volesse
espettorare o come se iniziasse una risata subito interrotta.
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Traduzione di Laura Salmon
Incipit Ma io vi dico:
chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gi commesso adulterio con
lei nel suo cuore.Se il tuo occhio destro ti occasione di scandalo,
cavalo e gettalo via da te: ti conviene che perisca uno dei tuoi membri,
piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua
mano destra ti occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti
conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo
corpo vada a finire nella Geenna (Matteo, v, 28-30).
Per Evgenij Irtenev si prospettava una brillante carriera. Tutto lo
lasciava presentire: l'ottima educazione ricevuta in casa, il corso di
giurisprudenza brillantemente concluso all'Universit di Pietroburgo, i
rapporti che il padre, recentemente scomparso, aveva con la migliore
societ, cos come la carriera intrapresa al ministero sotto la
protezione del ministro. Poteva contare su un certo reddito, anche
piuttosto alto, bench non del tutto sicuro. Il padre aveva vissuto
all'estero e a Pietroburgo, mandando seimila rubli a testa ai figli,
Evgenij e Andrej, il primogenito, che prestava servizio in un reparto
speciale di cavalleria; egli stesso aveva sperperato moltissimo con la
moglie. Solo d'estate veniva per due mesi in campagna, ma della sua
propriet non si occupava, affidando ogni cosa a un amministratore di
cui si fidava pienamente, anche se questi non faceva certo gli interessi
del padrone
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Traduzione di Laura Salmon
Incipit Negli anni Quaranta a Pietroburgo
accadde un fatto che stup tutti: un bellissimo principe, comandante di
uno squadrone di corazzieri del reggimento imperiale, destinato secondo
l'opinione universale alla carica di aiutante di campo dell'imperatore e
a una brillante carriera alla corte di Nicola I, un mese prima delle
nozze con una affascinante dama di corte, che godeva della particolare
benevolenza dell'imperatrice, diede le dimissioni, sciolse il suo legame
con la fidanzata, cedette la sua piccola propriet alla sorella e part
per un convento col proposito di farsi monaco. Il fatto, per coloro che
ne ignoravano le cause profonde, si rivel insolito e inspiegabile,
mentre per il principe Kasatskij tutto ci era avvenuto in modo cos
naturale che egli stesso non avrebbe potuto supporre altra possibile
soluzione. Il padre di Stepan Kasatskij, colonnello della guardia
imperiale a riposo, era morto quando il figlio aveva dodici anni. Per
quanto doloroso fosse allontanare il figlio da casa, la madre non pot
non esaudire la volont del marito, il quale aveva ordinato nel
testamento di non tenere Stepan in casa, ma di mandarlo all'Accademia
militare; e cos aveva fatto la madre. Poi, con la figlia Varvara, si
era trasferita a Pietroburgo per vivere nella stessa citt di Stepan e
poterlo avere a casa per le feste.
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Traduzione di Luisa de Nardis
Incipit Tutto silenzio a Mosca. Ben di
rado si sente, da qualche parte, un cigolio di ruote per la strada
coperta di neve. Non ci sono pi luci alle finestre, e i fanali si sono
spenti. Dalle chiese echeggiano i suoni delle campane e, volteggiando
sulla citt addormentata, rammentano che mattino. Le strade sono
deserte. Di rado, da qualche parte, un vetturino notturno mescola sabbia
e neve con gli stretti pattini di una slitta e, trasferitosi ad un altro
angolo, si addormenta, aspettando un cliente. Passa una vecchietta
diretta in chiesa, dove gi ardono, riflettendo la loro fiamma rossa
sulle cornici dorate delle icone, rade candele di cera poste
asimmetricamente. I lavoratori gi si alzano dopo la lunga notte
invernale e vanno al lavoro. Ma dai signori ancora sera. Da una
finestra di Chevalier, filtra illegalmente una luce da un'imposta
serrata. All'ingresso del ristorante sono ferme una carrozza, una slitta
e delle vetture di piazza, che si stringono tra loro con le parti
posteriori. Anche una trojka postale l ferma. Il portiere,
imbacuccato e rattrappito, sembra quasi nascondersi dietro l'angolo
della casa. ...
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Traduzione di Luisa de Nardis
Incipit Dedicato alla
contessa M.N. Tolstaja
...Jomini e Jomini, E sulla
vodka neanche mezza parola... D. DAVYDOV
Nel primo decennio dell'Ottocento, all'epoca in cui non c'erano ancora
n le ferrovie, n le strade a massicciata, n la luce a gas, n
stearica, n i divani bassi a molle, n i mobili senza lacca, n i
giovani disillusi con il monocolo, n le donne-filosofi liberali, n le
care signore delle camelie che sono cos diffuse ai tempi nostri, - a
quell'epoca ingenua in cui, andando da Mosca a Pietroburgo con il carro
o la carrozza, si prendeva con s un'intera cucina di roba preparata in
casa, si viaggiava otto giorni e otto notti per una strada cedevole,
polverosa o fangosa e si credeva nelle polpette di maiale, nelle
sonagliere e nelle ciambelle del Valdaj, - quando nelle lunghe serate
autunnali bruciavano le candele di sego, illuminando i circoli familiari
di venti o trenta persone, ai balli nei candelabri venivano messe
candele di cera e di spermaceti, quando il mobilio veniva collocato
simmetricamente, quando i nostri padri erano ancora giovani non solo per
la mancanza di rughe e di capelli bianchi, e si battevano a duello per
le donne e si gettavano dall'angolo opposto di una sala a raccogliere
fazzoletti fatti cadere per caso e non per caso, le nostre madri
portavano vite corte ed enormi maniche e decidevano gli affari di
famiglia con l'estrazione di bigliettini; quando le leggiadre signore
delle camelie si nascondevano dalla luce del giorno, - all'epoca ingenua
delle logge massoniche, dei martinisti, del Tugendbund, all'epoca dei
Miloradovi, dei Davydov, dei Pukin, - nella citt di K., capoluogo di
governatorato, ebbe luogo un congresso di proprietari terrieri e stavano
terminando le elezioni nobiliari.
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