Hans Christian Andersen (Nato il 2 aprile 1805 a
Odense, in Fionia, Danimarca; mor il 4
agosto 1875 nella casa chiamata Rolighed nei pressi di Copenaghen)
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Il brutto anatroccolo
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Il tenace soldatino di
stagno
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I vestiti nuovi
dell'imperatore
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L'acciarino
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L'ago da rammendo
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La principessa sul pisello
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La sirenetta
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Storia di una madre
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Il piccolo Claus e il grande Claus
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I fiori della piccola Ida
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Mignolina
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Il bambino cattivo
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Il compagno di viaggio
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Le soprascarpe della felicit
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La margheritina
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I cigni selvatici
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Il paradiso terrestre
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Il baule volante
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Le cicogne
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Il principe cattivo Leggenda
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Ole Chiudigliocchi
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Il guardiano dei porci
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Il grano saraceno
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L'angelo
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L'usignolo
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I fidanzati
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L'abete
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La regina della neve
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Madre Sambuco
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Il monte degli elfi
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Le scarpette rosse
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Gente balzana
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La pastorella e lo spazzacamino
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La campana
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La bambina dei fiammiferi
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Il vecchio lampione
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I vicini di casa
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L'ombra
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La vecchia casa
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La goccia d'acqua
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La famiglia felice
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Il solino
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Il lino
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C' differenza
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Fra mille e mille anni
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E proprio vero!
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Cuore affranto
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Ogni cosa al suo posto
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Il folletto del droghiere
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Cinque in un baccello
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Non era buona a nulla
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Il porcellino salvadanaio
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Una foglia dal cielo
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Gianbabbeo
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Il collo di bottiglia
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Brodo di stecchino
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Qualcosa
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L'ultimo sogno della vecchia quercia (Storia di Natale)
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La fanciulla che calpest il pane
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Penna e calamaio
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Il gallo del tetto e il gallo del pollaio
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Incantevole!
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Il farfallone
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Lo scarabeo
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Quel che fa il babbo sempre giusto
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L'uomo di neve
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Nel cortile delle anatre
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La lumaca e il rosaio
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La monetina d'argento
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Il porcellino di bronzo
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Il bucaneve
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La teiera
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Il rospo
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I verdolini
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Il folletto e la signora
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Gli stracci
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Le vicende del cardo
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Balla, balla, bambola mia!
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Il grande serpente di mare
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Il giardiniere e i padroni
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Lo storpio
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La zia Maldidenti
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La pulce e il professore
(Inglese:
The tinder-box; Spagnolo: El yesquero Danese:
Fyrtjet; Francese: Le briquet;
Tedesco: Das Feuerzeug; Olandese: De
tondeldoos)
Un-due, un-due! Un soldato avanzava marciando per la strada maestra.
Aveva lo zaino sulla schiena e una sciabola al fianco, perch era stato
in guerra, e ora tornava a casa. Sulla strada maestra incontr una
vecchia strega: come era ripugnante, col labbro inferiore che le
giungeva sino al petto!
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(Inglese: The princess and the pea;
Spagnolo: La princesa del guisante;
Danese: Prinsessen p rten; Francese: La
princesse au petit pois; Tedesco: Die
Prinzessin auf der Erbse; Olandese: De
prinses op de erwt)
Cera una volta un principe che voleva sposare una principessa, ma
doveva trattarsi di una principessa vera! Perci si mise a viaggiare in
lungo e in largo per il mondo, ma ogni volta non riusciva a decidersi:
principesse ce nerano un po dappertutto, ma erano principesse vere?
Non si riusciva mai a saperlo con sicurezza: ogni volta sembrava mancare
qualche cosa. Alla fine decise di tornare a casa sua, ma era pieno di
tristezza per non essere riuscito a trovare una principessa vera. Una
notte che cera un tempo orribile, con fulmini, tuoni, e acqua a
catinelle, qualcuno buss ...
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(Inglese: The little mermaid;
Spagnolo: La sirenita; Danese: Den lille havfrue; Francese: La petite
sirne; Tedesco: Die kleine Seejungfer; Olandese: De kleine zeemeermin)
Lontano, in alto mare, l'acqua azzurra come petali di bellissimi
fiordalisi e trasparente come cristallo purissimo, ma molto profonda,
cos profonda che un'anfora non potrebbe mai toccarne il fondo, e
bisognerebbe mettere uno sopra l'altro molti campanili prima di arrivare
alla superficie. Laggi abitano le genti del mare.
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(Inglese: The emperor's new suit;
Spagnolo: Los vestidos nuevos del emperador; Danese: Kejserens nye
klder; Francese: Les habits neufs de l'empereur; Tedesco: Des Kaisers
neue Kleider; Olandese: De nieuwe kleren van de keizer)
Molti anni fa viveva un imperatore, il quale amava tanto possedere
abiti nuovi e belli, che spendeva tutti i suoi soldi per abbigliarsi con
la massima eleganza. Non si curava dei suoi soldati n
di andare a teatro o di passeggiare nel bosco, se non per sfoggiare i
vestiti nuovi. Possedeva un vestito per ogni ora del giorno e come di
solito si dice che un re al consiglio, cos di lui si diceva sempre:
E' nello spogliatoio!.
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(Inglese: The ugly duckling; Spagnolo:
El patito feo; Danese: Den grimme lling; Francese: Le vilain petit
canard; Tedesco: Das hliche junge Entlein; Olandese: Het lelijke jonge
eendje)
Com'era bello, fuori in campagna! Era estate! Il
grano era giallo, l'avena verde, il fieno era stato raccolto in mucchi
nei prati, dove la cicogna passeggiava con le sue lunghe zampe rosse
biascicando egiziano, la lingua che le aveva insegnato sua madre.
Intorno ai campi e al prati c'erano grandi boschi, e in mezzo al boschi
si trovavano laghi profondi; era proprio bello in campagna! Esposto al
sole si trovava un vecchio maniero circondato da profondi canali, e tra
il muro e l'acqua crescevano grosse foglie di farfaraccio, e erano cos
alte che i bambini pi piccoli potevano stare dritti all'ombra delle pi
grandi.
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(Inglese: The brave tin soldier;
Spagnolo: El intrpido soldadito de plomo; Danese: Den standhaftige
tinsoldat; Francese: Le stoque soldat de plomb; Tedesco: Der standhafte
Zinnsoldat; Olandese: De standvastige tinnen soldaat)
C'erano una volta venticinque soldatini di stagno, che erano tutti
fratelli, perch nati dallo stesso vecchio cucchiaio di stagno. Avevano
tutti il fucile in ispalla, il viso dritto in avanti e l'uniforme rossa
e turchina. Com'erano belli! La prima cosa che sentirono
in questo mondo, quando il coperchio della scatola in cui erano venne
sollevata, fu l'esclamazione: Soldatini di stagno! gridata da un
bambino che batteva le mani; li aveva ricevuti perch era il suo
compleanno, e li alline sul tavolo.
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(Inglese: The darning-needle;
Spagnolo: La aguja de zurcir; Danese: Stoppenlen; Francese: Laiguille
repriser; Tedesco: Die Stopfnadel; Olandese: De stopnaald)
C'era una volta un ago da rammendo, di sentimenti cos delicati che
credeva d'essere un ago da ricamo. Fate attenzione a quel che
portate! disse l'ago da rammendo alle dita, che lo avevano preso
dalla scatola, non mi perdete! se cado sul pavimento non sarete pi
capaci di ritrovarmi, son cos sottile!
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(Inglese:
The story of a mother; Spagnolo: Historia de una
madre; Danese: Historien om en moder;
Tedesco: Die Geschichte von einer Mutter)
Incipit
Una madre sedeva accanto al suo bambino, era molto triste e temeva
che morisse. Era cos pallido, con gli occhietti chiusi, respirava a
fatica e ogni tanto tirava un sospiro, ansimante quasi un gemito; la
madre lo guardava allora col cuore ancora pi addolorato. Bussarono alla
porta e entr un povero vecchio, avvolto in una grande coperta di quelle
che si mettono di solito sui cavalli e che teneva molto caldo, e proprio
di questo lui aveva bisogno, perch era un inverno rigido: fuori tutto
era coperto di neve e di ghiaccio e il vento soffiava da tagliare il
viso. Il vecchio tremava per il freddo, e poich il bambino si era
assopito un momento, la madre and a mettere della birra sulla stufa,
affinch si scaldasse e potesse riscaldare il vecchio mentre lui cullava
il bambino, poi gli sedette accanto, guard i bambino malato che
respirava a fatica, e gli sollev una manina. Credi che lo perder?
chiese. Il Signore non vorr togliermelo! Il vecchio, che era la morte
in persona, fece un cenno molto strano che poteva significare s o no.
La madre abbass lo sguardo e le lacrime le scorsero lungo il viso; la
testa le si appesant; per tre giorni e tre notti non aveva chiuso
occhio e ora si assop, ma solo per un istante, poi sussult, con un
brivido di freddo. Che successo? esclam guardando da ogni parte. Il
vecchio se n'era andato, e anche il suo bambino era sparito; il vecchio
l'aveva portato via con s. Dall'angolo giungeva il tic-tac
dell'orologio, poi il grande pendolo rotol sul pavimento, bum! e anche
l'orologio si ferm. La povera madre si precipit fuori casa chiamando
il suo bambino. L fuori, nella neve, si trovava una donna con un lungo
abito nero che le disse: La morte stata a casa tua, l'ho vista uscire
di corsa col tuo bambino; va pi veloce del vento e non riporta mai
quello che ha preso!. Dimmi da che parte andata! implor la madre
dimmi la direzione e io la trover. Io la conosco! rispose la
vecchia vestita di nero ma prima che te lo dica, devi cantare per me
tutte le canzoni che hai cantato al tuo bambino! Mi piacciono molto, le
ho gi sentite perch io sono la notte, e ho visto le tue lacrime mentre
le cantavi! Te le canter tutte, tutte! rispose la madre ma non mi
fermare ora, devo raggiungerli, devo trovare mio figlio!
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Incipit
C'erano una volta in un villaggio due
uomini con lo stesso nome, entrambi si chiamavano Claus, ma uno
possedeva quattro cavalli, l'altro ne possedeva solo uno, quindi, per
poterli distinguere, quello coi quattro cavalli veniva chiamato grande
Claus e quello che aveva solo un cavallo piccolo Claus. Adesso sentiamo
come se la passavano, perch questa una storia vera.
Per tutta la settimana il piccolo Claus doveva arare il campo del
grande Claus e gli prestava il suo unico cavallo, poi il grande Claus lo
aiutava con i suoi quattro cavalli, ma questo avveniva solo una volta
alla settimana e precisamente di domenica. Hup! Come agitava il piccolo
Claus la frusta sui cinque cavalli; quel giorno era come se fossero
tutti suoi! Il sole splendeva cos bello e le campane della chiesa
suonavano a festa, la gente era ben vestita e si avviava col libro dei
salmi sottobraccio per sentire la predica del pastore e vedeva il
piccolo Claus che arava con i cinque cavalli e era cos contento che
agitava la frusta gridando: Hup, cavalli miei!.
Questo non lo devi dire gli disse il grande Claus perch solo uno del
cavalli tuo.
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Incipit
C'era una volta una donna che desiderava
molto avere una bambina, ma non sapeva come ottenerla; cos un giorno
and da una vecchia strega e le disse: Desidero dal profondo del cuore
avere una bambina, mi vuoi dire come posso fare per averla?.S, posso
aiutarti disse la strega. Questo un granello d'orzo, ma non di
quelli che crescono nei campi del contadino e neppure di quelli che
mangiano i polli; mettilo in un vaso e vedrai cosa succeder!Grazie
molte replic la donna, e diede alla strega dodici centesimi; poi and
a casa, piant il granello d'orzo e subito crebbe un bel fiore grande,
sembrava un tulipano, ma i petali restavano chiusi come fosse ancora una
gemma. proprio un bel fiore! disse la donna, e baci i petali rossi e
gialli, ma mentre lei lo baciava, il fiore, con uno scoppio, si apr.
Era proprio un tulipano, ora lo si poteva vedere, ma in mezzo al fiore,
sul pistillo verde, c'era una bambina piccolissima, delicata e graziosa;
non era pi grande di un mignolo e perci venne chiamata Mignolina.
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Incipit
C'era una volta un vecchio poeta, proprio
un buon vecchio poeta. Una sera che era in casa, venne un tempo
bruttissimo, la pioggia scendeva a scroscio, ma il vecchio poeta stava
bene al caldo vicino alla stufa, dove la legna bruciava e le mele
cuocevano. Saranno proprio fradici quei
poveretti che si trovano fuori adesso! disse, perch era proprio un
buon poeta. Oh, apritemi! Sto congelando e sono
bagnato fradicio! grid un bambinetto che si trovava fuori. Piangeva e
bussava alla porta, mentre la pioggia continuava a cadere e il vento
soffiava contro le finestre. Poverino! esclam
il vecchio poeta, e apr la porta. Vide un bambino, completamente nudo,
con l'acqua che scorreva lungo i capelli biondi, tremante per il freddo;
se non fosse entrato, sarebbe sicuramente morto, con quel tempaccio.
Poverino! disse il vecchio poeta e lo prese per mano. Vieni
qui da me, che ti scaldo. Adesso ti dar del vino e una mela, perch sei
un bel bambino.
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Incipit
I miei poveri fiori sono tutti morti!
disse la piccola Ida. Erano cos belli ieri sera, e ora sono tutti
appassiti! Perch successo? chiese allo studente, che sedeva sul
divano. Lei gli era molto affezionata, perch sapeva raccontare le
storie pi belle e sapeva ritagliare figurine di carta molto divertenti:
cuori che contenevano damine che danzavano, fiori e grandi castelli, le
cui porte si potevano aprire; era proprio uno studente simpatico!
Perch i fiori sono cos brutti oggi? gli chiese nuovamente, e gli
mostr un mazzo che era tutto appassito. Oh, sai
che cos'hanno? disse lo studente. I fiori sono stati a ballare questa
notte e per questo ora hanno la testa che ciondola.Ma no! i fiori non
possono ballare rispose la piccola Ida. Come
no! replic lo studente. Quando viene buio e noi tutti dormiamo, loro
si mettono a saltare allegramente qui intorno, quasi ogni notte
ballano. E i bambini non possono partecipare al
ballo?S: le piccole margherite e i mughetti!
E dove ballano i fiori pi carini? chiese la piccola Ida.
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Incipit
Il povero Giovanni era molto triste
perch suo padre era gravemente malato e presto sarebbe morto. Non c'era
nessun altro nella stanza oltre a loro due, la lampada sul tavolo si
stava spegnendo, e era gi sera tardi.Sei stato un bravo figlio,
Giovanni! disse il vecchio il Signore ti sar d'aiuto in questo
mondo! e lo guard con uno sguardo dolce e serio, poi respir
profondamente e mor; era come se dormisse. Giovanni pianse, ora non
aveva pi nessuno al mondo, n padre n madre, n sorelle n fratelli.
Povero Giovanni!Rimase inginocchiato accanto al letto e baci la mano
del padre morto, pianse molte lacrime, ma alla fine gli si chiusero gli
occhi e lui si addorment con la testa sulla dura asse del letto.Fece
uno strano sogno: vide che il sole e la luna si inchinavano davanti a
lui, vide suo padre ancora vivo e sano e lo sent ridere, come faceva
sempre quando era divertito. Una graziosa fanciulla, con una corona
d'oro posata sui bei capelli, tese la mano verso Giovanni, e suo padre
esclam: Vedi la sposa per te? la pi bella del mondo.
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Incipit
Molto lontano da qui, dove le rondini
volano quando qui viene l'inverno, viveva un re con undici figli e una
figlia, Elisa. Gli undici fratelli, che erano principi, andavano a
scuola con la stella sul petto e la spada al fianco; scrivevano su una
lavagna d'oro usando punte di diamante e sapevano leggere bene i libri e
recitare a memoria: si capiva subito che erano principi. La loro
sorella, Elisa, stava seduta su uno sgabellino di cristallo e guardava
un libro di figure che valeva met del regno. Oh!
quei bambini stavano proprio bene, ma la loro felicit non poteva durare
per sempre! Il padre, re dell'intero paese, si
rispos con una principessa cattiva che non amava affatto quei poveri
bambini, e loro dovettero accorgersene fin dal primo giorno.
Al castello c'era una grande festa e i
bambini giocavano a farsi visita, ma invece di dar loro tutte le torte e
le mele al forno che riuscivano a mangiare, la matrigna gli diede solo
della sabbia nelle tazze da t e disse di far finta che fosse qualcosa
di buono.
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