Il Colle

di Scipio

 

 

S. Antonio abate

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S. Antonio abate

 

 

COLLESCIPOLI (TERNI)

Domenica 20 Gennaio 2008

 

Festa di S. ANTONIO Abate

Giornata di Ringraziamento del Trattorista

49 EDIZIONE

Programma

 

S. Antonio Abate - particolare di affresco nella Chiesa di S. Stefano in Collescipoli

 

Ore 8.30  Raduno dei trattoristi in loc. Fiaiola (colazione dei trattoristi)

 

Ore 9.00 Collegiata S. Nicol, Collescipoli - S. Messa e benedizione delle tradizionali ciambelle all'anice

 

Ore 9.3 Partenza dei trattori, da Fiaiola per Collescipoli, con in testa la statua di S. Antonio Abate, seguendo questo percorso: Fiaiola, S. Andrea, Bivio Salaria, Strada di Collescipoli, Via Quinto Granati.

 

Ore 10.15 Arrivo a Collescipoli ed incontro con il Parroco don Enzo Greco

 

Ore 10.30  Arrivo delle Autorit e della Banda Musicale di Sangemini ai giardini della "Villetta", incontro con i trattoristi e con i bambini delle Elementari e del Catechismo che porteranno cono s un dono che offriranno in Chiesa per i pi bisognosi 

 

Ore 11.30  Collegiata di San Nicol, Santa Messa Solenne ed Offertorio

 

Ore 12.15  Benedizione dei mezzi agricoli e degli animali e distribuzione della ciambella all'anice benedetta

 

Ore 13.30  Pranzo presso la Trattoria Tiberina di Taizzano di Narni per trascorrere un bel pomeriggio insieme

 

 

 

Ricetta della ciambella all'anice:

Ingredienti: 

3 Kg di farina, 1/2 litro di olio, 50 gr di anice, 3 uova, sale, un po' di vino bianco

Preparazione: 

lasciate a bagno l'anice nel vino bianco per 12 ore. Lavorate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto piuttosto morbido. Lasciate lievitare il composto per 3 ore. Date all'impasto la forma di anelli e metteteli nel forno.

 

Ricetta tratta dal sito Sabina.it

 
 

S. Antonio Abate: Patrono degli animali domestici e della stalla

 

Dal 561, quando fu scoperto il suo sepolcro, le reliquie furono trasportate, da Alessandria a Costantinopoli, fino ad arrivare a Motte-Saint-Didier, Francia, nellXI secolo. Qui fu costruita una chiesa in suo onore dove cominciarono a giungere moltissimi malati, soprattutto di ergotismo canceroso, per venerarne le reliquie. Questa malattia, causata dallavvelenamento di un fungo presente nella segala, allora usata per fare il pane, era conosciuto sin dallantichit come ignis sacer per il bruciore che provocava. Per ospitare tutti gli ammalati che giungevano, si costru un ospedale e una Confraternita di religiosi, lantico Ordine ospedaliero degli Antoniani; il villaggio prese il nome di Saint-Antoine di Viennois. Il papa concesse loro il privilegio di allevare maiali per uso proprio e a spese della comunit, per cui i porcellini potevano circolare liberamente fra cortili e strade, nessuno li toccava se portavano una campanella di riconoscimento. Il loro grasso veniva usato per curare lergotismo, che venne chiamato il male di s. Antonio e poi fuoco di s. Antonio (herpes zoster). Per questo nella religiosit popolare, il maiale cominci ad essere associato al grande eremita egiziano, poi fu considerato il santo patrono dei maiali e per estensione di tutti gli animali domestici e della stalla.

Nella sua iconografia compare oltre al maialino con la campanella, anche il bastone degli eremiti a forma di T, la tau ultima lettera dellalfabeto ebraico e quindi allusione alle cose ultime e al destino.

 

 

Fonte: SantieBeati.it

 

 

 

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