(o gnocchetti alla collescipolana)
Ingredienti:
- Pasta: 500 g di pane grattato; 1 l di acqua tiepida; 750 g
di farina.
- Condimento: pomodoro; cipolla; aromi vari; salsiccie
sbriciolate; fagioli borlotti.
Preparazione:
- Pasta: amalgamare il tutto e tagliare gli gnocchetti in
piccola misura.
- Condimento: far soffriggere con la cipolla gli aromi,
aggiungere il pomodoro, le salsiccie sbriciolate e i fagioli.
Versare gli gnocchetti in una pentola di acqua bollente
ed una volta venuti tutti a galla scolarli e aggiungere
il condimento e il formaggio pecorino.
Ricetta trovata nel sito dell' Istituto Professionale
Casagrande di Terni dove potrete trovarne anche una versione in inglese
e in francese.
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[...]
A Collescipoli, paese nei dintorni di Terni, il patrono S.
Nicola che nel calendario gregoriano ricorre il 10 dicembre, ma viene
misteriosamente festeggiato il 9 maggio: fino a venti anni fa si
accendevano in piazza i tradizionali focaracci, con i giovani a
saltarvi in mezzo. Per inciso, il salto nel fuoco tipico simbolo di
purificazione e rinascita, con riferimento a quelle del solstizio
estivo.
[...]
Da quello che so S. Nicola ricorre il 6 dicembre e
perch si festeggi anche il 9 maggio non un mistero ;-)(per
approfondire leggi qui)
...
cmq per leggere tutta la pagina: I
Celti nell'Italia centrale
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(Collescipoli 1608 o 1595(?); Roma 1657)
Stemma del Cardinale Rapaccioli da Araldica
Vaticana
Forse il pi illustre e influente collescipolano della storia. Alla
morte di Innocenzo X, nel 1655, era considerato uno dei favoriti alla
sua successione anche a causa della posizione che occupava (Pro-camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali
?). Si sapeva che era figlio di un mercante e che aveva
"comprato" il posto di Capo della Tesoreria Pontificia; in
seguito grazie alla sua profonda cultura e alla sua avvedutezza ascese
alla porpora. Purtroppo per il nostro Rapaccioli soffriva piuttosto
seriamente di calcoli ed era evidente che non sarebbe vissuto a lungo;
ironia della sorte era anche troppo giovane, aveva solo 46 anni
(comunque la data di nascita controversa, 1608 o 1595, nel secondo
caso avrebbe avuto 68 anni) ed erano molti i cardinali di una certa et
degni della tiara. A questi problemi si aggiunse poi anche la poca
simpatia della Francia nei suoi confronti. Divent papa Alessandro VII
(Fabio Chigi) (1). Era il 1655, Rapaccioli mor nel 1657.
(1) Curiosit: nella sala consiliare
dell'ex-palazzo comunale di Collescipoli, che nel XVII secolo era
adibita a carcere comune (Carceri della Larga), tra i vari graffiti
realizzati dai reclusi vi , ben riprodotto, lo stemma papale di
Alessandro VII. Foto qui sotto:
Clicca per ingrandire
Fonti bibliografiche:
Breve biografia di F. A. Rapaccioli:
Nascita. 1608, Collescipoli (1),
diocesi di Narni. Di famiglia modesta.
Educazione. (Nessuna informazione).
Inizi carriera ecclesiastica. Referendario dei
Tribunali della Firma Apostolica di Grazia e Giustizia. Abbreviatore
di parco maggiore, 17 Settembre 1630. Reggente dell'Apostolica Corte
di Giustizia, 14 Dicembre 1634. Chierico della Camera Apostolica,
Novembre 1636. Tesoriere generale della Camera Apostolica. Presidente
degli archivi. Commissario delle milizie papali.
Ordini Sacri. (Nessuna informazione).
Cardinalato. Nominato cardinale nel concistoro del
13 Luglio 1643 (da Urbano VIII). Legato Pontificio di Viterbo e l'intera provincia
ecclesiastica per il Patrimonio, 2 Agosto 1643. Ricevette il cappello
cardinalizio e divenne titolare di S. Maria in Via il 14 Dicembre 1643.
Partecip al conclave del 1644 (che elesse papa Innocenzo X).
Abate di Saint-Athanase de Carbonne,
diocesi di Clermont.
Episcopato. Nominato vescovo di Terni il 18 Ottobre
1646. Opt per il titolo di S. Cecilia, il 21 Novembre 1650. Partecip
al conclave del 1655 (ndr. in cui fu eletto papa: Fabio Chigi,
Alessandro VII. In quell'occasione il Rapaccioli era uno tra i papabili). Pro-camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali
nel 1655. Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali dal 10 Gennaio
1656 fino al 15 Gennaio 1657. Si dimise dal governo della diocesi prima
del 29 Maggio 1656.
Morte. Il 15 Maggio 1657 (2),
intorno alle 4 del pomeriggio, di un'apoplessia, nel suo palazzo romano
al Campidoglio. Sepolto vicino alla cappella della Madonna SS. del
Rosario nella chiesa di S. Maria sopra Minerva a Roma.
(1) Cardella, Memorie storiche de' cardinali
della Santa Romana Chiesa, VII, 37, dice che nacque a Roma da
famiglia originaria di Collescipoli, mentre Hierarchia
Catholica Medii et Recientoris Aevi, IV, 26; Katterbach, Referendarii
utriusque Signaturae a Martino V ad Clementem IX et Praelati Signaturae
Supplicationum a Martino V ad Leonem XIII, p. 278; e Weber, Legati
e governatori dello Stato Pontificio (1550-1809), p. 857,
indicano che nacque a Collescipoli (Colle Scipionis) e non menzionano
assolutamente Roma.
(2) Secondo Cardella, Memorie storiche de' cardinali della Santa
Romana Chiesa, VII, 38, mor a 62 anni mentre Hierarchia
Catholica Medii et Recientoris Aevi, IV, 26, indica che mor a
49 anni.
Traduzione di Marco Vinciarelli del
testo in inglese che potete leggere al seguente link:
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Stemma del Cardinale Teobaldi
Giacomo Teobaldi (Jacopo Tebaldo), da Collescipoli fu nominato
cardinale, vescovo di Montefeltro; Anastasia il 17 dicembre 1456 insieme
tra gli altri al Vescovo di Siena Enea Silvio Piccolomini, da papa
Calisto III.
Callisto III fu il primo papa non italiano (era spagnolo di Valencia) dal tempo
di Gregorio XI; il suo breve papato, dur 125 giorni, dall'8 aprile
1455 al 6 agosto 1458, fu segnato dallo "scandalo" di aver
nominato segretamente cardinali due suoi nipoti, i figli di due sorelle.
Alla sua morte erano 27 i cardinali viventi, e che avrebbero dovuto
prendere parte al conclave, di questi per in 8 non arrivarono a Roma e
il 14 agosto 1458, giorno di apertura del conclave, il cardinale
Domenico Capranica, candidato ufficiale di Milano e favorito
all'elezione a papa mor improvvisamente; i
cardinali elettori che presero parte al conclave furono quindi 18 e tra essi
Giacomo Teobaldi.
La preoccupazione, forte e motivata, delle maggiori potenze della
penisola: Napoli, Genova e Milano era a questo punto la possibilit,
sempre pi concreta, che potesse essere eletto un papa francese, vista anche
la sempre maggiore influenza della monarchia francese. Il
candidato del "partito" francese era il cardinale Guillaume d'Estouteville.
Il conclave riprese dopo tre giorni di inattivit. Il primo
scrutinio non diede nessun esito e mentre sembrava sempre pi probabile
l'elezione al secondo scrutinio del candidato francese, durante la notte
il cardinale veneziano Pietro Barbo (creato cardinale dallo zio materno
Eugenio IV, nel 1440), convoc Giacomo Teobaldi e tutti gli altri
cardinali italiani ad eccezione di Colonna e li convinse a votare per
Piccolomini. Il giorno seguente, 19 agosto 1458, fu eletto papa
all'unanimit il cardinale vescovo di Siena Enea Silvio Piccolomini,
Pio II.
Pio II mor ad Ancona il 14 agosto 1464. I cardinali elettori in
quel momento erano ben 29, il numero pi alto dalla chiusura del Grande
Scisma di circa mezzo secolo prima: 12 italiani, 7 francesi, sei
spagnoli, 2 tedeschi, 1 greco e un ungherese. La sera del 28 agosto dei
29 cardinali elettori solo in 19 entrarono nel conclave che si tenne in
Vaticano e tra essi Giacomo Teobaldi. Il 30 agosto 1464 venne eletto
papa Pietro Barbo con 14 voti e scelse il nome di Paolo II.
Giacomo Teobaldi mor il 4 settembre 1465 ed sepolto nella Chiesa
di S. Maria sopra Minerva a Roma , in un imponente sarcofago opera di
Andrea Bregno e di Giovanni Dalmata [1466].
Foto del sarcofago dove sepolto il
Cardinale Giacomo Teobaldi
Chiesa di S. Maria sopra Minerva a Roma
Testo di Marco Vinciarelli
Bibliografia:
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COLLESCIPOLI - Fall 3 February 1890, Terni, Umbria, Italy.
Chondrite H5. Total mass 5 kg. Piece in collection: slice gr.3.452 (497)
from the British Museum. Caduta il 3 Febbraio 1890, Terni, Umbria,
Italia. Chondrite H5. Massa totale recuperata 5 kg. Pezzo in collezione:
fetta gr.3.452 (497) proveniente dal British Museum
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Testo ed immagine dal sito: http://it.geocities.com/mcomemeteoritecollection/
Clicca per ingrandirla
Immagine dalla pagina: http://it.geocities.com/mcomemeteorite2000/CollescipoliChondriteH5gr.2.284.JPG
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E' il patrono di Collescipoli. Per la Chiesa ricorre il 6 dicembre,
probabile data della sua morte, ma a Bari cos come a Collescipoli si
festeggia il 9 maggio. Perch? La risposta qui di seguito ed
tratta dal sito Santiebeati.it
San Nicola di Mira (di Bari) Vescovo 6 dicembre - Memoria
Facoltativa
Ptara, Asia Minore (attuale Turchia), ca. 250 - Mira, Asia
Minore, ca. 326
Proveniva da una famiglia nobile. Fu eletto vescovo per le sue doti
di piet e di carit molto esplicite fin da bambino. Fu considerato
santo anche da vivo. Durante la persecuzione di Diocleziano, pare sia
stato imprigionato fino allepoca dellEditto di Costantino. Fu
nominato patrono di Bari, e la basilica che porta il suo nome tuttora
meta di parecchi pellegrinaggi. San Nicola il leggendario Santa Claus
dei paesi anglosassoni, e il Nikolaus della Germania che a Natale porta
i doni a bambini.
La sua fama universale, documentata da chiese e opere darte, da
istituzioni e tradizioni legate al suo nome. Ma sulla sua vita le
notizie certe sono pochissime. Nato probabilmente a Ptara di Licia, in
Asia Minore (attuale Turchia), poi eletto vescovo di Mira, nella
stessa Licia. E qui, dicono alcune leggende, compie un miracolo dopo laltro.
Come accade alle personalit forti, quasi ogni suo gesto
trasfigurato in prodigio: strappa miracolosamente tre ufficiali al
supplizio; preserva Mira da una carestia, con altri portenti... Qui pu
trattarsi di fatti autentici, abbelliti da scrittori entusiasti. Forse
per gli ufficiali egli ha ottenuto la grazia dellimperatore
Costantino (al quale chieder anche sgravi dimposta per Mira); e
contro la carestia pu aver organizzato rifornimenti tempestivi. Ma si
racconta pure che abbia placato una tempesta in mare, e resuscitato tre
giovani uccisi da un oste rapinatore... Un Passionarium del VI
secolo dice che ha sofferto per la fede nelle ultime persecuzioni
antecedenti Costantino, e che intervenuto nel 325 al Concilio di
Nicea. Nicola muore il 6 dicembre di un anno incerto e il suo
culto si diffonde dapprima in Asia Minore (25 chiese dedicate a lui a
Costantinopoli nel VI secolo). Ci sono pellegrinaggi alla sua tomba,
posta fuori dellabitato di Mira. Moltissimi scritti in greco e in
latino lo fanno via via conoscere nel mondo bizantino-slavo e in
Occidente, cominciando da Roma e dal Sud dItalia, soggetto a Bisanzio.
Ma oltre sette secoli dopo la sua morte, quando in Puglia subentrato
il dominio normanno, Nicola di Mira diventa Nicola di Bari. Sessantadue
marinai baresi, sbarcati nellAsia Minore gi soggetta ai Turchi,
arrivano al sepolcro di Nicola e simpadroniscono dei suoi resti, che
il 9 maggio 1087 giungono a Bari accolti in trionfo: ora la citt ha un
suo patrono. E forse ha impedito ad altri di arrivare alle reliquie.
Dopo la collocazione provvisoria in una chiesa cittadina, il 29
settembre 1089 esse trovano sistemazione definitiva nella cripta, gi
pronta, della basilica che si sta innalzando in suo onore. E il Papa
in persona, Urbano II, a deporle sotto laltare. Nel 1098 lo stesso
Urbano II presiede nella basilica un concilio di vescovi, tra i quali
alcuni greci dellItalia settentrionale: c gi stato lo
scisma dOriente. Alla fine del XX secolo la basilica, affidata da Pio
XII ai domenicani, luogo dincontro tra le Chiese dOriente e dOccidente,
e sede dellIstituto di Teologia Ecumenica San Nicola. Nella cripta c
anche una cappella orientale, dove i cristiani ancora separati dal
1054 possono celebrare la loro liturgia. Scrive Gerardo Cioffari, del
Centro Studi San Nicola: "In tal modo la basilica si presenta...
come una realt che vive il futuro ecumenico della Chiesa". Nicola
di Mira e di Bari, un santo per tutti i millenni. Nell'iconografia San
Nicola facilmente riconoscibile perch tiene in mano tre sacchetti
(talvolta riassunti in uno solo) di monete d'oro, spesso resi pi
visibili sotto forma di tre palle d'oro. Racconta la leggenda che nella
citt dove si trovava il vescovo Nicola, un padre, non avendo i soldi
per costituire la dote alle sue tre figlie e farle cos sposare
convenientemente, avesse deciso di mandarle a prostituirsi. Nicola,
venuto a conoscenza di questa idea, forn tre sacchetti di monete d'oro
che costituirono quindi la dote delle fanciulle, salvandone la purezza.
Patronato: bambini, ragazzi e ragazze, scolari, farmacisti, mercanti,
naviganti, pescatori, profumieri
Etimologia: Nicola = vincitore del popolo, dal greco
Emblema: Bastone pastorale, tre sacchetti di monete (tre palle
d'oro)
Testo e immagini dal sito: Santiebeati.it
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(Collescipoli 1811-1885)
Giovanni Froscianti, ternano, era uno spiritaccio imparentato col
demonio. Fu con Garibaldi in tutte le battaglie a partire dal 1848, fino
al 1867; poi visse con lui a Caprera dove fece il segretario in
alternanza con Basso. Mor nell'85 a 74 anni.
Da http://www.cronacheisolane.it/gariba.7.htm
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La zona della provincia civile di Terni e che prosegue nel territorio
dellantica Sabina ha un grande numero di memorie minoritiche.
Vivissima la tradizione dei frequenti viaggi di frate Francesco in
questi luoghi: da Terni a Stroncone, Santo Urbano, Calvi, Narni,
Sangemini, Cesi, Acquasparta; da Amelia a Lugnano, Alviano, Orvieto,
Baschi; da Piediluco a Greccio, Fontecolombo, Poggio Bustone, La Foresta
, Rieti.
...
Dopo alcuni giorni di permanenza, frate Francesco, ripromettendosi
di tornare, lasci Terni, e proseguendo il suo viaggio apostolico
raggiunse il Borgo di Collescipoli. Tramanda Agostino da Stroncone: Da
Terni (Francesco) v ad alloggiare in casa dun uomo da bene vicino a
Coldiscepoli, ove trova tutti in pianto, perch un fratello di quello
affogato nella Nera, e non si ritrova il cadavere. Il Santo dice,
vadano a tale luogo del fiume, ove lo trovano, e portatolo a casa, egli
lo risuscita (Agostino da Stroncone, Umbria Serafica, 1680).
Da Collescipoli, il Giullare di Dio mosse alla volta di Stroncone.
Francesco, in un anno non precisato, da molti collocato al 1218,
torn a predicare nella citt di Tacito.
...
Testo tratto da sanfrancescoassisi.org:
sito ufficiale della Basilica e del Sacro Convento di San Francesco in
Assisi.
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Raccolti dal Prof. Oreste Grifoni, L'Appennino,
Foligno, 1943 Tra i vari proverbi, nel capitolo 44 - PAESI E
GENTI UMBRE, ne ho trovato uno che ignoravo e che riguarda anche
Collescipoli: Le Coppe, cascinette; Stroncone, camicette; Terni,
tiranni; Collescipoli, scarpe bianche; lumacari de Narni; i gatti
degl'Ittieli; ballarini de S. Urbanu; sette stupidi caccia Vascianu. Chiunque
sappia darmi una spiegazione di questo proverbio mi scriva. Fonte:
il sito Protrevi.com torna su |